9 settembre 2010

L'alba che non fu, a Civita di Bojano

Se sei giovane e non sai cosa fare, prova a svegliarti di buon mattino, con la nebbia, il freddo ed il buio e, pieno di sonno, vai a ricercarti qualche punto improbabile dove credi di vedere l'alba più bella che si possa fotografare! Ebbene, in una situazione come questa, io e Gargois in una mattina di marzo o di aprile ci siamo avventurati al paese oramai quasi del tutto disabitato di Civita di Bojano!
Mamma che umidità quella mattina! C'era solo da sistemare la macchinetta con la storica copertura in "Cuki Gelo più", elastici e scoatch, per evitare di far bagnare tutto mezzo mondo! Preparato l'imballaggio, via in mezzo alla nebbia e tra le erbacce alte che stanno intorno alle case disabitate! Il borgo medioevale è dotato di fascino irresistibile e quella mattina presentava anche una insidia non trascurabile: l'acqua! L'erba di cui parlavo poco fa era coperta di goccioline apparentemente innocue ma che, dopo mezz'ora di scatti, ci ha fatto ritrovare le scarpe zuppe ed i piedi a mollo!
Ma, una volta che sei partito, mica ti puoi fermare e tornartene a casa, causa piedi bagnati...e così abbiamo resistito tanto. Così tanto che quando la campana ha suonato le 7.30 sembrava che fosse mezzogiorno visto che stavamo sul posto dalle 5.30!
In due ore avevamo fotografato mille gatti e quasi nessun'altra forma di vita oltre ai vegetali portatori sani di acqua!
E invece, a quell'ora, ecco un soggettone incredibile, uscire con le maniche corte (con quel freddo raro) e dei sacchi con il mangime per i gatti! E tutti quei mici lo seguivano perchè avevano l'appuntamento fisso!
Finalmente si è cominciato pure a vedere qualcuno più normale, ad esempio una ragazza che se ne andava assonnata verso lo scuolabus con il gatto nero che chissà se le stava portando sfiga augurandole una bella interrogazione!
E girando ancora per il borgo ecco Max! Un cane simpaticissimo che, abbaiando, prima mi ha fatto prendere uno spavento e poi ha fatto uscire allo scoperto il suo padrone che, addirittura, voleva offrirci un caffettino caldo a casa sua! Impensabile che in quel paesino senza anime di tanto in tanto ci fosse qualche persona in carne ed ossa!
Eppure credo che in un posto così è stata una fortuna trovare la nebbia perché si viveva un'atmosfera unica, tipica medioevale! Da quel po' che ho iniziato a fare foto mi accorgo che mi diverte quasi di più fare foto con il cattivo tempo perché si possono fare scatti diversamente interessanti!
E per sentirci ancora di più vassalli, ci siamo avventurati su per un sentiero, diretti verso il castello del vecchio borgo. Salendo devo dire di ricordare una bella emozione nel vedere il rosso dei coppi sui tetti, la pietra naturale grigio scuro e la nebbia a soffocare tutto il paesaggio!
Giunti al castello abbiamo trovato solo un mucchio di pietre cadute a terra chissà quando e chissà perché...e dietro al castello spuntava a tratti la montagna con l'eremo di Sant'Egidio con i suoi colori ancora un po' autunnali!
Persi nella nebbia e nei pensieri ci siamo accorti di essere talmente da bagnati da dover scendere a Bojano per prendere un provvedimento salva-salute legato alle scarpe oramai ridotte a spugne!
Calze nuove e bustine ai piedi per ricominciare a fare foto, ma questa volta a Bojano!
E poi a Vinchiaturo...

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