Viaggiare in treno mi mette nostalgia anche se non so di cosa. C'è un binario che mi parte da dentro e viaggia all'indietro verso il piccolo casello di Bosco Redole di Vinchiaturo. Era qui che il mio bisnonno viveva. Ed era qui che lui lavorava accendendo ogni sera le fiammelle dei segnali ferroviari. Addirittura, nel dopoguerra, Bosco Redole divenne proprio una fermata ferroviaria su sua richiesta visto che aveva necessità di far salire i suoi numerosi figlioli per mandarli a scuola!
Chissà quante volte il treno avrà fischiato arrivando davanti al casello. E quel fischio lo ha accompagnato per tutta la vita. In qualche modo, anche il suono del treno che corre sulle rotaie è rimasto impresso dentro di lui ed è come se ce lo avesse trasmesso "geneticamente"! Forse la nostalgia di cui parlavo è legata ad un tempo che non c'è più ma che mi sembra di aver vissuto.
Girovagando in rete ho trovato una locandina che parlava di una "Transiberiana italiana". Un tratto ferroviario, ormai dismesso, che una volta collegava Isernia a Sulmona. Purtroppo questo percorso è momentaneamente disattivato al traffico ferroviario perché, così si giustifica, è poco utilizzato. E pensare che mio padre lo prendeva spesso quando, a vent'anni, andava e tornava dalla caserma dove ha fatto il militare!
Non c'ho pensato neppure un attimo ed ho deciso di prendere contatto con l'associazione "Le Rotaie" di Isernia che voleva organizzare la riapertura, per una giornata, di questa tratta!